«Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta.» -Huld Manuscript
Il Vegvisir è un sigillo islandese, oggi molto amato e discusso, cercherò qui di darvi un introduzione a questo antico simbolo...
Non conosciamo la precisa origine del Vegvisir, è stato trovato per la prima volta in un grimorio islandese datato circa nel 1860, il manoscritto di Huld e, anche se è quasi sicuramente più antico (si pensa abbia origine tardo medievale) non ci sono prove che ne possano testimoniare l´uso da parte dei vichinghi...
Il nome “Vegvisir” deve le sue radici dalle parole "Vegur" che significa "strada", "sentiero" e "Vísir" che significa "indicazione", "guida".
Il manoscritto su cui è stato trovato riporta questo testo sotto al simbolo:
"Beri maður stafi þessa á sér villist maður ekki í hríðum né vondu veðri þó ókunnugur sá"
«Se qualcuno porta con sé questo simbolo, non perderà mai la propria strada nella tempesta o nel cattivo tempo, anche se percorre una strada a lui sconosciuta.»
Questi dati, però, non sono sufficienti a comprendere a pieno la storia di questo simbolo e i motivi che hanno spinto le persone a tramandarcelo.
L´origine del Vegvisir va infatti ricercata nella storia dell’Islanda e nell’evoluzione sociale che i riti pagani hanno avuto in quelle terre...
La colonizzazione dell´Islanda ha inizio nell'anno 874, quando 435 vichinghi vi si stabilirono per sfuggire alle ambizioni del re di Norvegia Harald Bellachioma, ed il 930, quando fù fondato l'Alþingi, l'assemblea dello Stato libero d'Islanda.
Il cristianesimo divenne religione ufficiale in Islanda attorno all’anno 1000, ma il paganesimo non fu estirpato e si mischiò al cristianesimo, mescolando riti e credenze, tanto che alcuni incantesimi si servivano di simboli cristiani.
Nel ‘500, con l'avvento della Riforma luterana, il fenomeno della caccia alle streghe crebbe d’intensità nel Nord-Europa e, nel 1625, sotto influenza danese, l'Islanda uccise la sua prima strega, un uomo.
Nei successivi 50 anni in Islanda si svolsero circa 120 processi per stregoneria.
Dei 22 islandesi bruciati sulla pira si conta solo una donna e la particolarità per cui le pire erano costituite dai beni del condannato: gli alberi erano troppo rari e preziosi in Islanda per sprecarli nei roghi.
Un fattore che merita attenzione è il legame tra la “stregoneria” e i caratteri runici: nel XVII secolo la presenza di rune, una scrittura non più compresa e riconosciuta dalla maggior parte della popolozione, veniva direttamente associato al male e alla stregoneria.
Mentre nel resto d´Europa si cercavano sulle i "segni del diavolo", in Islanda si cercavano caratteri runici come prove inconfutabili di relazione col demonio.
Perciò si rese necessario, dal XVII secolo, riportare su carta questi simboli tentando di nascondere ogni conoscenza di questo tipo, fino ad allora tramandata oralmente.
Fu da questo clima che nacquero i grimori islandesi e, nei sigilli che questi custodivano, troviamo anche il Vegvisir.
Reso celebre negli anni ´90 dalla cantante Björk, forse la prima celebrità ad averlo tatuato addosso, questo sigillo ha visto crescere la sua notorietà fino a diventare, oggi, un simbolo molto conosciuto tra gli appassionati del genere.
Spesso è discusso tra gli appassionati di storia, quasi a essere messo al centro di una "gara" tra chi ha maggiori o migliori conoscienze culturali, questo è, secondo me, piuttosto stupido.
Cultura e conoscenza non possono essere fonte di discordia perchè sono la base per crescere.
Il sapere non dovrebbe mai essere elitario.



